Il 21 Gennaio 1924, si spegne irrimediabilmente Vladimir Ilic Lenin, guida dei Soviet, la quale figura aveva rappresentato la guida della Russia Serva della Gleba, il quale idolo aveva scatenato le masse ad aprire il fuoco contro gli oppressori delle officine e delle fabbriche, per la prima volta in maniera organizzata e coalizzata nell’Unione Sovietica. Il caporalato russo vede una fine, con la solidificazione del Partito Comunista e la conseguente formazione dell’Esercito Rosso. Nelle parole di Majakovskij, però, non leggiamo solo un messaggio politico: questo pare anzi, ad un’attenta lettura, secondario. E’ palese invece la volontà di umanizzare la figura di Lenin, contrapponendosi alla triste tendenza russa a deificare il mentore popolare.