L’Armognan, albicocco in piemontese, significa: “frutto che viene dall’armenia”. Ho eletto questo albero e le sue radici resistenti e morbide a luogo elettivo della memoria e del cuore.
Intorno, sotto, a distanza dall’Armognan si svolgono le storie di 5 donne tutte mie antenate, la realtà delle loro figure si mescola con l’invenzione e la contingenza della quotidianità contemporanea.
L’Armognan è un progetto in fieri, una ricerca, un’intervista alle donne del mio passato, a coloro che, come l’albero sotto cui si trovano a parlare, mi sono riferimento, ombra e protezione.
Il nome della loro capostipite, Beatrice, racchiude insieme una vocazione e la rivolta a tale vocazione ed è lei ad esortare e chiedere consiglio alle mie ave Maria, Italia, Carolina e Caterina su come fare a scendere dai piedistalli di donne idealizzate su cui questa società le ha messe.
Materiale tecnico: corpo, voce, una sedia.